Ipertensione arteriosa

L’ipertensione arteriosa è un disturbo cardiovascolare caratterizzato dall’aumento della pressione sanguigna all’interno delle arterie.
Ipertensione arteriosa

L’ipertensione arteriosa è un disordine cardiocircolatorio caratterizzato da un aumento dei valori della pressione arteriosa sistolica o massima (rilevabile durante la sistole, cioè la fase di contrazione del cuore) e della pressione diastolica o minima (determinata dalla fase di riposo o rilasciamento del muscolo cardiaco).

Si distinguono due tipi di ipertensione:

  • primaria o essenziale: tutti i casi che non presentano una causa identificabile e possono rimanere silenti;
  • secondaria: quando la causa è nota.

Le principali cause di ipertensione sono:

  • malattie endocrine: della tiroide, del surrene e dell’ipofisi;
  • anomalie vascolari: restringimento dell’aorta;
  • problemi renali: diminuisce la diuresi e i liquidi corporei non vengono scambiati sovraccaricando il circolo e il cuore.

Possono contribuire all’insorgenza dell’ipertensione:

  • ereditarietà;
  • etnia;
  • presenza di diabete, sovrappeso, obesità, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia;
  • dieta ricca di grassi saturi;
  • stile di vita: sedentarietà, alcol e fumo);
  • età.

È bene non trascurare la misurazione della pressione periodicamente, soprattutto dopo i 40-45 anni, oppure quando si avvertono i primi lievi sintomi: cefalea (mal di testa), astenia (stanchezza muscolare e psichica), ansia, insonnia, vertigini, ronzii.

Le conseguenze di un’ipertensione non curata possono ripercuotersi:

  • sul cuore: angina, infarto, ipertrofia e scompenso cardiaco;
  • sui grossi vasi arteriosi (aorta);
  • sui vasi cerebrali: ictus cerebrale;
  • sui reni: insufficienza renale, diminuzione della diuresi.

Alcuni esami di laboratorio, come azotemia e creatininemia, sono alterati nelle fasi avanzate dell’ipertensione arteriosa essenziale; anche alcuni sintomi sono significativi dello stadio avanzato: per esempio l’epistassi (emorragia di sangue dal naso) e l’offuscamento della vista (dilatazione e stravaso dei piccoli vasi della retina oculare).

Curare l’ipertensione

Esistono in commercio molti farmaci per abbassare la pressione del sangue: antiadrenergici, vasodilatatori periferici, diuretici, beta-bloccanti, calcio-antagonisti, ace inibitori, sartani; questi insieme alla dieta e alle dovute correzioni dello stile di vita, sono indispensabili.

Solo il medico, però, può decidere quando e se prescrivere i farmaci.

La dieta da abbinare deve essere personalizzata da un nutrizionista qualificato.

I farmaci da soli non bastano a tenere sotto controllo la pressione arteriosa, è necessario osservare alcune norme comportamentali e semplici regole dietetiche, accettate da tutti i programmi di prevenzione nazionali e internazionali.

Queste regole vanno perseguite sotto la guida del medico.

In sintesi:

  • tenere sotto controllo il peso corporeo cercando di rimanere entro valori ragionevoli secondo età, sesso, attività fisica e lavorativa; il tutto nel rispetto di eventuali altre malattie in atto;
  • bere acqua in abbondanza, almeno 1 litro al giorno sia durante i pasti che nell’arco della giornata;
  • ridurre l’apporto alimentare di grassi saturi (burro, salumi e insaccati, frattaglie), di carni grasse e di condimenti di origine animale;
  • aumentare il consumo quotidiano di ortaggi e verdure freschi e di alimenti contenenti fibre e scorie;
  • utilizzare i condimenti a crudo, meglio ancora sarebbe abituarsi a usare solo olio di oliva extravergine;
  • ridurre l’utilizzo del sale da cucina che sarebbe meglio aggiungere ai cibi a cottura terminata o a crudo;
  • per insaporire i cibi si possono utilizzare aromi naturali (aglio, cipolla, prezzemolo, timo, erba cipollina, scalogno, maggiorana, alloro, rosmarino, salvia) e spezie (pepe bianco in polvere, paprica, peperoncino rosso), facendo però attenzione a non eccedere con le spezie più irritanti;
  • mezzo bicchiere di vino rosso ai pasti principali è concesso purché non vi siano disturbi di fegato o diabete mellito;
  • abituarsi a praticare quotidianamente dell’attività fisica: può bastare una sola passeggiata al giorno di 30 minuti, o mezzora di nuoto lento e continuo due volte la settimana, o anche evitare di prendere l’ascensore ogni giorno;
  • per i periodi di vacanza è sconsigliata l’alta montagna, ma anche il mare troppo afoso, l’ideale è la collina;
  • sono controindicati i lunghi viaggi in aereo;
  • è bene non fumare o cercare di smettere.
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